mercoledì 30 maggio 2012

LA POESIA

Ciao a tutti!!
Chi è d'accordo con me che i cavalli sono animali magnifici, che ti danno tutto senza chiedere nulla in cambio?
Per chi non fosse dello stesso parere... legga la poesia che ho messo qui sotto!

LO SGUARDO DELLA FELICITA'
I tuoi occhi, sono limpidi come l’acqua,
quando mi guardi, è come se mi parlassi,
il tuo corpo, così tonico e potente,
sprigiona forza e amore,
con le tue prodezze,
mi ripaghi delle mie fatiche,
tu, sei sempre nei miei sogni,
ti vedo cavalcare il cielo e il mare,
leggera come una farfalla,
felice come non mai,
quando mi vedi,
libera da timori, mi corri incontro
e quando arrivi a me,
io mi sveglio,
ma il tuo sguardo,
così fiero e importante,
rimane impresso dentro di me.
(H. Thomson)

Ora provate a rileggere la poesia pensando all'ippoterapia...
Io l'ho fatto ed ecco cosa ho notato:
  • gli occhi dei cavalli comunicano sentimenti ed emozioni in un modo così intenso che in questi casi non servono le parole per specificare. Questo è proprio quello che accade anche nei bambini autistici che, a causa del loro isolamento, hanno lo sguardo assente, ma che esprime ugualmente ciò che provano.
  • i cavalli ti ripagano di tutte le tue fatiche, infatti, quando i bambini autistici montano in sella, per i loro problemi fisici, spendono molte energie, ma i cavalli le ripagano tutte, eseguendo quello che i bambini hanno chiesto loro.
  • l'immagini dei cavalli e il rapporto che si crea con il bambino autistico rimane impresso nella mente di questi "piccoli eroi" anche dopo la lezione di ippoterapia a causa delle forte emozioni che provano mentre sono in sella.
Queste sono le mie impressioni su questa poesia e mi farebbe molto piacere sapere cosa i miei lettori ne pensano!

Alla prossima!
Laura

giovedì 24 maggio 2012

LA MIA ESPERIENZA DI IPPOTERAPIA

Ciao a tutti!
Uno dei motivi del perchè ho deciso di palare dell'ippoterapia è  che mi piacciono moltissimo i cavalli. Ho montato per un anno un cavallo bellissimo di nome Sley, poi purtroppo era troppo vecchio per continuare a fare lezione con me e ho dovuto cambiare cavallo: ed ecco che è arrivato Brico, col suo manto tutto bianco e dal carattere molto docile! La sfortuna mi ha perseguitato... infatti per un tumore lo hanno dovuto sopprimere. L'ultimo che ho montato si chiama Jerry, è un purosangue dal manto bianco e grigio, snello, ma con un caratterino molto peperino!!...Non si fa mettere i piedi in testa da nessuno!!
Mentre ero al maneggio ho potuto assistere ad alcuni momenti delle lezioni di ippoterapia e ve ne vorrei parlare.
La cosa che più mi ha colpito è stata l'espressione di tutti i bambini durante le prime fasi di conoscenza con i loro ponies! I loro sguardi parlavano al posto della bocca e in questi momenti non servivano le parole. Il pony a questi sorrisi rispondeva avvicinandosi al bambino indipendentemente dai suoi problemi fisici o di natura psicologica. Una volta montati in sella, la lezione iniziava con una bella passeggiata lungo la pista. L'istruttrice incoraggiava i bambini a muovere le gambe per fare avanzare il pony più velocemente e per fare sciogliere i muscoli "indolenziti" dei bambini.
Al termine della prima fase si cominciava con gli esercizi: stendersi lungo il costato del cavallo, toccarsi la punta dei piedi con le mani, allargare le braccia, ruotare il busto ecc.
Ai bambini con meno problemi fisici si chiedeva loro di lanciare una pallina da tennis e di fare canestro in un cesto mentre il pony andava al passo, di raccogliere una bandierina e di tenerla in mano.
Osservando l'istruttrice ho notato tutta la sua passione nello spronare i bambini con parole dolci, affettuose, cariche di speranze affinché la vita di questi bambini possa un giorno migliorare.
I genetori durante tutta la lezione di ippoterapia rimanevano ad osservare i loro bambini con lo sguardo fiero di essere i genitori di "quel bambino a cavallo" e di poter dire "quel bambino è mio figlio!"
Molti si stupivano di come i loro figli cambiavano espressione mentre erano in sella, di come fossero più elastici nei loro movimenti...di come fossero più spensierati.
Per tale motivo l'ippoterapia, secondo me, rimane il metodo con i migliori risultati, non solo per i bambini, ma anche per i genitori che, a fine lezione, avevano il cuore pieno di orgoglio!


Alla prossima!

Laura

sabato 12 maggio 2012

CHE COS'E' L'AUTISMO?

Ciao a tutti!
In questo blog ho deciso di trattare l'ippoterapia nei bambini autistici, ma oggi che idea si ha dell'autismo, che cosa comporta per i bambini vivere con questa patologia?
Vediamo ora di dare alcune risposte a queste domande?
L'autismo è il peggiore degli handicap, perché pur accompagnandosi ad un aspetto fisico normale  coinvolge diverse funzioni cerebrali e dura per tutta la vita.
L'autismo colpisce, secondo stime recenti, 1 persona su 1000, e 2 persone su 1000 ne presentano alcuni sintomi potendo venire incluse nello "spettro autistico". Viene considerato un disturbo pervasivo dello sviluppo che si manifesta entro il terzo anno di età con deficit nelle seguenti aree: - comunicazione; - interazione sociale; - immaginazione; -problemi nel comportamento.
QUAL È LA CAUSA DELL'AUTISMO?  L'autismo non ha una singola causa: molteplici geni e fattori ambientali, come virus o sostanze chimiche, possono contribuire a determinare questo disturbo. Gli studi su persone autistiche hanno trovato anomalie in diverse strutture cerebrali; questi dati suggeriscono che l'autismo derivi da una interruzione nello sviluppo cerebrale in una fase precoce della vita intrauterina.
COME SI MANIFESTA?  La caratteristica più evidente è l'isolamento: i bambini autistici spesso non rispondono al loro nome, evitano lo sguardo e appaiono inconsapevoli dei sentimenti altrui e della realtà che li circonda. Ci sono poi sette caratteristiche che preannunciano l'ipotesi di tale disturbo:
  • difficoltà a stare con altri bambini
  • impressione di sordità o difficoltà visive
  • difficoltà di apprendimento
  • incoscienza per i pericoli reali
  • opposizione ai cambiamenti
  • mancanza dei sorriso e della mimica
  • iperattività fisica accentuata
  • non guarda negli occhi
  • attaccamento inappropriato agli oggetti
  • ruota gli oggetti
  • persevera in giochi strani
  • atteggiamento fisico rigido
I bambini autistici inoltre hanno spesso risposte anomale ai suoni, al tatto o ad altri stimoli sensoriali, e una ridotta sensibilità al dolore, che può contribuire a determinare sintomi comportamentali, come la resistenza ad essere abbracciati.
COME SI CURA L'AUTISMO?  Attualmente non esiste una cura per l'autismo: le terapie o gli interventi vengono scelti in base ai sintomi individuali. Le terapie meglio studiate comprendono interventi educativi/comportamentali in ambiente strutturato adattato alle difficoltà specifiche dell'autismo e farmacologici. Sebbene questi interventi non curino l'autismo, spesso portano ad un miglioramento sostanziale. 

Alla prossima
Laura

martedì 8 maggio 2012

COME AIUTARE UN BAMBINO AUTISTICO CON L'IPPOTERAPIA?

Ciao a tutti!!!
Vi siete mai chiesti come aiutare un bambino autistico con l'ippoterapia?
Ecco alcune semplici istruzioni:
  • 1
    Il bambino autistico, ha completa assenza di risposta verbale e non verbale, gravi mancanze nelle aree comunicative, mancata interazione sociale, problemi comportamentali…
  • 2
    La terapia farmacologia, per un bambino autistico, non è assolutamente valida: l’autistico non è un malato psichiatrico, ma presenta semplicemente disordini fisiologici e biochimici.
  • 3
    Questi disordini, riguardano il blocco di sostanze (neuro peptidiche) che supportano l’equilibrio comportamentale. Dunque risulta IMPOSSIBILE la risoluzione del problema con terapie farmacologiche o verbali.
  • 4
    La pet-teraphy, in generale, ha un ottimo riscontro su questo tipo di bambini, perché agisce nell’ambito del “non-verbale”, andando a toccare direttamente sentimenti ed emozioni.
  • 5
    La scelta del cavallo, in particolare, mira al contatto corporeo e al linguaggio del corpo. A cavallo, è necessario saper sentire i propri atteggiamenti; si raggiungono risultati solo se si dosano i propri movimenti… Dunque il bambino autistico non può far altro che migliorare il proprio schema corporeo.
  • 6
    Il bambino imparerà a dominare la propria apprensione, comprenderà di poter “comunicare” con l’animale (e questo lo aiuterà a sviluppare anche un linguaggio verbale), sentirà un gran senso di potere tra le mani e quindi svilupperà la fiducia in sé stesso.
  • 7
    Il terapista, intanto, comincerà ad individuare i segnali non-verbali lanciati dal bambino, noterà nuovi modi di comportarsi, aiuterà a sviluppare il senso di responsabilità.
  • 8
    Se il cavallo è docile, particolarmente tranquillo, emotivamente stabile, l’ippoterapia aiuterà un bambino problematico e difficile, ad essere un bambino migliore.
Spero di essere stata chiara!
Alla prossima!
Laura