sabato 30 giugno 2012

IL VOLTEGGIO NELL'IPPOTERAPIA!

Ciao a tutti!
E' da un pò che non vi scrivo, ma volevo proporvi qualcosa di interessante e di recente ho letto un articolo di giornale che parla di una disciplina particolare, ma che è molto importante nell'ippoterpia!

"Nel circolo equestre di Spresiano (Treviso) viene svolta una pratica sportiva che probabilmente non è molto conosciuta: il volteggio.
La pratica del volteggio è una disciplina equestre che rappresenta in realtà il primo approccio al cavallo da parte dell’uomo.
Oggi la disciplina del volteggio contempla, oltre alla forma ludica e agonistica, anche uno sport riabilitativo per persone diversamente abili. Questa fantastica e spettacolare disciplina consiste in una serie di esercizi atletici ed acrobatici in cui gli atleti si esibiscono sulla schiena del cavallo fino a tre alla volta aiutandosi a salire e mantenendosi in equilibrio. Il cavallo procede in un circolo di circa quindici metri di diametro al passo o al galoppo tenuto alla corda (longia) da una persona posta al centro del circolo (longeur).
La squadra può essere composta da atleti diversamente abili e normodotati ed è così che, attraverso la semplicità del gioco e dello sport, il volteggio offre la possibilità di un’integrazione voluta e rispettata in tutta le sue peculiarità. Inoltre, permette di integrare anche disabilità differenti e coinvolgere per esempio bambini con autismo, che riescono e sentono il bisogno di comunicare per essere aiutati ad esempio a salire a cavallo dal loro compagno di squadra.


Il volteggio è uno sport dunque per tutte le età e per tutti. Consente attraverso il gioco di approcciarsi al mondo del cavallo con la sicurezza ed il coinvolgimento di un gioco di squadra, ed è sicuramente un’opportunità di integrazione da cogliere… al volo!"

Secondo me, quando pensiamo all'ippoterapia bisogna tenere conto che il rapporto e la presenza del cavallo è solo il punto di partenza e che poi ci sono mille modi di approccio tra cavallo e bambini problematici. Il volteggio è uno di questi!

Alla prossima
Laura




 

venerdì 15 giugno 2012

LA CURA DEL CAVALLO

Ciao a tutti!
Come promesso l'altra volta, oggi vi vorrei parlare di come ci si dovrebbe occupare della salute e del benessere del nostro cavallo.
Per prima cosa è fondamentale l'alimentazione: ogni cavallo ha le proprie esigenze alimentari che dipendono sia dalla sua corporatura che dal suo carico di lavoro; inoltre ciò che mangia è importante perchè da essa dipende la sua delicata digestione altrimenti va incontro a seri problemi di salute a causa di un’alimentazione scorretta (coliche, scaldate agli zoccoli, ecc.…).
Il processo digestivo di un cavallo dura circa 90 minuti e la sua razione normale di cibo è di circa 5 kg di avena e 6-8 kg di fieno. Inoltre ai cavalli piace molto il cibo fresco come erba, carote e mele.
Per quanto riguarda l'acqua il cavallo beve dai 20 ai 30 litri di acqua al giorno.
Secondariamente è necessario proteggerlo dal freddo e dal caldo, dagli insetti e dalle malattie. Dobbiamo garantirgli il giusto riposo e il giusto svago perchè una componente decisiva della sua salute è data dalla sua serenità psicologica.
Il cavallo ha tanto bisogno di riposare quanto di lavorare, per questo motivo non si può montare un cavallo solo quando si ha tempo o nei week-end perchè il nostro amico ha bisono di esercizio regolare.
Questo è importante per le future lezioni di ippoterapia che il cavallo dovrà svolgere in quanto è necessario che abbia voglia di lavorare con noi. Un modo molto valido per far sì che ciò avvenga è montare personalmente i cavalli che si utilizzano per le terapie.
Si cade spesso nell’errore di pensare che il lavoro di questi cavalli sia “leggero” perché si svolge prevalentemente al passo e questo può risultare anche estremamente noioso rendendo gli animali annoiati e frustrati, tutte cose che si esprimono in tic, difetti e resistenze che non aiutano di certo la qualità del lavoro. 

Alla prossima
Laura

domenica 10 giugno 2012

COME DEVE ESSERE IL CAVALLO DA IPPOTERAPIA?

Ciao a tutti!
Finora ci siamo occupati di vedere quali sono gli aspetti fondamentali dell'ippoterapia, ma ne abbiamo scordato uno importante: se l'ippoterapia è la terapia con l'ausilio dei cavalli, come devono essere questi animali? Che comportamento devono tenere in campo? E con il piccolo paziente?
A.C una psicoterapeuta del laboratorio di ricerca e di analisi ha cercato di rispondere a queste domande e vi vorrei proporre le sue risposte.
"Molti esperti del settore hanno cercato di elaborare una risposta tecnica ed esaustiva per dare indicazioni a chi si trova a lavorare con questi animali. Esistono delle schede tecniche molto esaurienti che riassumono le caratteristiche ideali che un cavallo dovrebbe possedere per essere ritenuto adatto al lavoro coi disabili per esempio:  altezza al garrese, frequenza del passo, larghezza della groppa, proporzioni delle gambe. Una scuderia eterogenea spesso può essere come una ricca tavolozza per un pittore ispirato da un paesaggio variopinto. Più cavalli con caratteristiche diverse ci sono e maggiore è la ricchezza del lavoro. Ogni aspetto del nostro cavallo può adattarsi o meno alle esigenze dei nostri bambini.  Per esempio:
  • cavalli docili e socievoli sono ideali per avvicinare i più timorosi,
  • quelli più dispettosi possono aumentare notevolmente le richieste di attenzione e sono incredibilmente preziosi per lavorare con bambini che hanno disturbi dell’attenzione.
  • cavalli dalla groppa larga e il passo regolare sono ideali per le terapie che hanno lo scopo di indurre rilassamento muscolare.
  • cavalli dal passo elastico e ritmo veloce stimolano e aiutano ad uscire da uno stato di passività e chiusura, come quello dentro cui si barricano i soggetti autistici.
Capita molto spesso che i cavalli che finiscono nei centri di ippoterapia vengano donati da privati che, per una ragione o per l’altra, non possono più occuparsi del loro amico e confidano di trovare loro un ambiente sano e amorevole dove essi possano ancora “dare qualcosa”.
E' importente non scartare a priori nessun cavallo solo perché non risponde alle tabelle che si trovano sui libri, anzi è più utile cercare di conoscerlo, magari provandolo per un certo periodo di tempo e provare a vedere se si presta a soddisfare le esigenze degli utenti. Con pazienza e un buon addestramento possiamo guadagnarci la fiducia del nuovo arrivato e insegnargli cose nuove o correggere vecchie abitudini.
Per svolgere bene il suo lavoro il cavallo deve essere necessariamente sano: questo vale per il cavallo impiegato in qualunque disciplina e oltremodo nell’ippoterapia, infatti:
  1. Essere zoppo e avere dolori di qualunque tipo costringono il cavallo ad assumere una andatura rigida e incostante.
  2. I problemi di schiena riducono la possibilità di caricare pesi.
  3. Disturbi intestinali lo rendono soggetto a coliche o costipazione.
  4. Deficit carico del sistema cardio-respiratorio gli precludono attività più dinamiche come le galoppate o il lavoro presportivo..
Chi fa terapia a mezzo del cavallo ha una doppia responsabilità: nei confronti dell’animale e delle persone con cui lavorerà, quindi è doveroso assicurasi che il cavallo sia e rimanga sano: perché sia in salute e lavori bene, bisogna prenderci cura di lui in diversi modi."
Per non svelarvi tutto sui cavalli, i vari modi per prendersi cura di loro ve li spiegherò nel prossimo post che spero vi piaccia!
Alla prossima
Laura