martedì 4 settembre 2012

IL CAVALLO A DONDOLO

Ciao a tutti!
Sapete una cosa? Scrivendo nel mio blog ho notato che alcune informazioni che si hanno dell'ippoterapia ci giungono dalle molte associazioni di volontariato create dalle mamme di bambini disabili che, unendo le loro forze e tutto l'amore per i loro figli, si "tuffano" nei progetti e alla fine ne escono vincitrici!
Leggete qui...
cavallo a donsolo onlus macerata
"L’Associazione Centro Riabilitazione Equestre “Cavallo a Dondolo”-Onlus nasce nel 2002 in seguito ad una tesi di laurea in Fisioterapia.
La neo-fisioterapista, J. L., una ragazza non vedente, ha trasformato la sua passione in un progetto concreto e continuativo, aiutata e sostenuta da un piccolo gruppo di amici e parenti.
Nell’arco dei seguenti tre anni l’associazione ha svolto costantemente percorsi terapeutici con soggetti disabili esclusivamente attraverso il lavoro e la dedizione di un gruppo di volontari che comprende sia professionisti del settore sia semplici appassionati.
Nell’Ottobre 2005 apre finalmente la sede dell’Associazione: un Centro Ippico tutto speciale che, gestito principalmente da volontari, serve a creare una realtà concreta in cui il “portatore di handicap” sia allo stesso tempo ospite, ma soprattutto sia “colui che accoglie” chiunque voglia vivere un’esperienza di integrazione ed interazione fra abili e disabili.
Questa associazione segue diversi progetti tra cui "IL PROGETTO HANDICAP A CAVALLO". Esso nasce dallo studio e dall’individuazione di esigenze comuni nell’ambito dell’handicap e dalla convinzione che sia possibile “integrare” e “valorizzare” a più livelli (sociale, didattico, terapeutico, lavorativo e sportivo) le capacità proprie e “speciali” di ogni persona disabile. Lo scopo è quello di creare uno “spazio aperto” che permetta l’incontro e la collaborazione tra disabili e abili mediante la nascita di un sistema di strutture polivalenti che sappiano accogliere e gestire progetti di tipo sportivo, ludico-didattici e lavorativi.
Inoltre la nascita di questo progetto lo si deve all’esperienza della Riabilitazione Equestre per disabili e alla scuola di avvicinamento ai pony per bambini.
 
Un aspetto fondamentale è la necessità di collocare il progetto in una zona di campagna, lontano dai rumori e dalle luci della città, a contatto con la natura e con gli animali dove il disabile, ma anche ognuno di noi, può ritrovare un ritmo di vita a lui proprio senza la frenesia propria della nostra società.
 
 
 
Il cavallo ci offre una caratteristica essenziale del nostro lavoro con le persone disabili e con i bambini: assolutamente non giudica; niente di ciò può essere osservato in un cavallo:né il rigetto, né il disgusto, né l’incomprensione.
Il cavallo accetta globalmente la persona perché questa è la realtà della sua natura”.
 




A presto
Laura


www.mammeMacerata.it

domenica 19 agosto 2012

IL CAVALLO PIU' PICCOLO DEL MONDO

Ciao a tutti!

Perdonate la mia lunga assenza dal blog, ma sono successe un pò di cose che mi hanno costretto a tralasciare il sito. Ora cercherò di rimadiare proponendovi una notizia che mi ha fatto così tanta tenerezza che non potevo non condividere con voi!!
Quante volte di ritorno da una gita in fattoria i bambini dicono ai propri genitori : "Mamma, papà, mi regali  un pony così ci gioco insieme e dorme con me? E i genitori " Tesoro, un cavallo è un grosso impegno e non puoi mica farlo dormire con te?! In due non ci state a letto!. Il pony occupa spazio, non è mica piccolo come un cane!".
Ne siete proprio sicuri?
Leggete qua...

Anno 2010
"Venerdì è nato Einstein...il cavallo più piccolo del mondo!
Questa piccola meraviglia alta poco più di 30 cm., che se ancora non è entrato nel guinnes dei primati (ma sicuramente entrerà), certamente è già entrato nel cuore degli inglesi che sono impazziti per il piccolo stallone.

Einstein


Einstein


Il minuscolo Eintein ha la caratteristica di non riportare segni di nanismo, è estremamente proporzionato...è quindi un vero e proprio cavallo in miniatura! Infatti fa un po' impressione vedere un bambino giocare con un cavallo proprio come si farebbe con un cagnolino!"

Einstein

L'importante non è tanto la grandezza del cavallo, quando l'affetto che si è disposti a dare a questi magnifici animali. Anche il cavallo più grande e forte può avere bisogno di tutto l'amore del mondo e spesso dietro ad una stazza grande si nasconde un cavallo timido e insicuro che ricerca tutto il bene che l'uomo è in grado di trasmettergli!

Buone vacanze!
Laura



IL CAVALLO PIU' PICCOLO DEL MONDO

sabato 7 luglio 2012

SCANDALO!

Ciao a tutti! Durante i numerosi post che vi ho proposto abbiamo sempre dato per scontato che ci fossero centri ippici in quantità, ben attrezzati e organizzati per dare supporto alle famiglie di questi bambini. Ma se vi dicessi che alcuni centri ippici sono stati chiusi per mancanza di fondi?
Leggete qui...

L’Ippomare chiude per mancanza di fondi.
"Il centro di Marina di Massa (in zona Bondano), che riceveva soldi dai Comuni di Massa e di Carrara, offriva lezioni di avvicinamento ai cavalli e di equitazione per ragazzi disabili (ippoterapia), in collaborazione con la cooperativa sociale la Navetta.
Il centro marinello forniva assistenza a decine di ragazzi disabili che, un paio di volte a settimana, seguivano un percorso di rieducazione sotto la guida di operatori esperti.
La chiusura del centro per mancanza di fondi ha mandato su tutte le furie i genitori di questi ragazzi, che vedono privati i figli del diritto inalienabile di essere assistiti. «Come sempre in casi di riduzione delle spese si calca la mano sul sociale, scrive il padre di Serena, 27 anni disabile al 100%, che oggi dopo un anno di ippoterapia riesce a salire su un cavallo e a fare un piccola passeggiata; lei che aveva sempre avuto paura di avvicinarsi ai cavalli». Si tratta di un progresso notevole per un disabile, che infonde fiducia e impegno per il futuro.
«I bambini con handicap non possono pagare gli sbagli di chi ci amministra – tuona la mamma di Serena – in questo modo non umiliano solo i figli ma anche i genitori». Spesso, infatti, queste persone sono costrette a sborsare un sacco di soldi di tasca propria per avere assistenza e garantire una qualità di vita decorosa ai figli.
«Per quattro anni – continua la signora – ho pagato 500 euro all'anno per mandare mia figlia in piscina». E allora si chiede la donna, «quali sono in provincia le attività dedicate a questi sfortunati ragazzi che sulla carta sono tutelati e protetti da decine di leggi, ma che in realtà sono affidati alle singole persone che si dedicano a questo impegno con passione, mentre chi deve per legge proteggerli si nasconde dietro al solito ritornello della mancanza dei soldi?» Domani la donna incontrerà un dirigente al sociale del comune di Massa per ottenere risposte."

Personalmente ritengo che la chiusura di questi centri sia una cosa inaudita! Basti pensare a quante famiglie l'ippoterapia dà supporto e conforto visto che la vita dei bambini autistici non è in discesa, ma in salita. Una salita che oltre ad essere ripida è anche piena di ostacoli che mettono alla prova i genitori e gli stessi disabili. Perchè allora togliere i pochi mezzi che hanno a disposizione i bambini per percorrere questa difficile salita?


Alla prossima
Laura

www.iltirreno.gelocal.it

sabato 30 giugno 2012

IL VOLTEGGIO NELL'IPPOTERAPIA!

Ciao a tutti!
E' da un pò che non vi scrivo, ma volevo proporvi qualcosa di interessante e di recente ho letto un articolo di giornale che parla di una disciplina particolare, ma che è molto importante nell'ippoterpia!

"Nel circolo equestre di Spresiano (Treviso) viene svolta una pratica sportiva che probabilmente non è molto conosciuta: il volteggio.
La pratica del volteggio è una disciplina equestre che rappresenta in realtà il primo approccio al cavallo da parte dell’uomo.
Oggi la disciplina del volteggio contempla, oltre alla forma ludica e agonistica, anche uno sport riabilitativo per persone diversamente abili. Questa fantastica e spettacolare disciplina consiste in una serie di esercizi atletici ed acrobatici in cui gli atleti si esibiscono sulla schiena del cavallo fino a tre alla volta aiutandosi a salire e mantenendosi in equilibrio. Il cavallo procede in un circolo di circa quindici metri di diametro al passo o al galoppo tenuto alla corda (longia) da una persona posta al centro del circolo (longeur).
La squadra può essere composta da atleti diversamente abili e normodotati ed è così che, attraverso la semplicità del gioco e dello sport, il volteggio offre la possibilità di un’integrazione voluta e rispettata in tutta le sue peculiarità. Inoltre, permette di integrare anche disabilità differenti e coinvolgere per esempio bambini con autismo, che riescono e sentono il bisogno di comunicare per essere aiutati ad esempio a salire a cavallo dal loro compagno di squadra.


Il volteggio è uno sport dunque per tutte le età e per tutti. Consente attraverso il gioco di approcciarsi al mondo del cavallo con la sicurezza ed il coinvolgimento di un gioco di squadra, ed è sicuramente un’opportunità di integrazione da cogliere… al volo!"

Secondo me, quando pensiamo all'ippoterapia bisogna tenere conto che il rapporto e la presenza del cavallo è solo il punto di partenza e che poi ci sono mille modi di approccio tra cavallo e bambini problematici. Il volteggio è uno di questi!

Alla prossima
Laura




 

venerdì 15 giugno 2012

LA CURA DEL CAVALLO

Ciao a tutti!
Come promesso l'altra volta, oggi vi vorrei parlare di come ci si dovrebbe occupare della salute e del benessere del nostro cavallo.
Per prima cosa è fondamentale l'alimentazione: ogni cavallo ha le proprie esigenze alimentari che dipendono sia dalla sua corporatura che dal suo carico di lavoro; inoltre ciò che mangia è importante perchè da essa dipende la sua delicata digestione altrimenti va incontro a seri problemi di salute a causa di un’alimentazione scorretta (coliche, scaldate agli zoccoli, ecc.…).
Il processo digestivo di un cavallo dura circa 90 minuti e la sua razione normale di cibo è di circa 5 kg di avena e 6-8 kg di fieno. Inoltre ai cavalli piace molto il cibo fresco come erba, carote e mele.
Per quanto riguarda l'acqua il cavallo beve dai 20 ai 30 litri di acqua al giorno.
Secondariamente è necessario proteggerlo dal freddo e dal caldo, dagli insetti e dalle malattie. Dobbiamo garantirgli il giusto riposo e il giusto svago perchè una componente decisiva della sua salute è data dalla sua serenità psicologica.
Il cavallo ha tanto bisogno di riposare quanto di lavorare, per questo motivo non si può montare un cavallo solo quando si ha tempo o nei week-end perchè il nostro amico ha bisono di esercizio regolare.
Questo è importante per le future lezioni di ippoterapia che il cavallo dovrà svolgere in quanto è necessario che abbia voglia di lavorare con noi. Un modo molto valido per far sì che ciò avvenga è montare personalmente i cavalli che si utilizzano per le terapie.
Si cade spesso nell’errore di pensare che il lavoro di questi cavalli sia “leggero” perché si svolge prevalentemente al passo e questo può risultare anche estremamente noioso rendendo gli animali annoiati e frustrati, tutte cose che si esprimono in tic, difetti e resistenze che non aiutano di certo la qualità del lavoro. 

Alla prossima
Laura

domenica 10 giugno 2012

COME DEVE ESSERE IL CAVALLO DA IPPOTERAPIA?

Ciao a tutti!
Finora ci siamo occupati di vedere quali sono gli aspetti fondamentali dell'ippoterapia, ma ne abbiamo scordato uno importante: se l'ippoterapia è la terapia con l'ausilio dei cavalli, come devono essere questi animali? Che comportamento devono tenere in campo? E con il piccolo paziente?
A.C una psicoterapeuta del laboratorio di ricerca e di analisi ha cercato di rispondere a queste domande e vi vorrei proporre le sue risposte.
"Molti esperti del settore hanno cercato di elaborare una risposta tecnica ed esaustiva per dare indicazioni a chi si trova a lavorare con questi animali. Esistono delle schede tecniche molto esaurienti che riassumono le caratteristiche ideali che un cavallo dovrebbe possedere per essere ritenuto adatto al lavoro coi disabili per esempio:  altezza al garrese, frequenza del passo, larghezza della groppa, proporzioni delle gambe. Una scuderia eterogenea spesso può essere come una ricca tavolozza per un pittore ispirato da un paesaggio variopinto. Più cavalli con caratteristiche diverse ci sono e maggiore è la ricchezza del lavoro. Ogni aspetto del nostro cavallo può adattarsi o meno alle esigenze dei nostri bambini.  Per esempio:
  • cavalli docili e socievoli sono ideali per avvicinare i più timorosi,
  • quelli più dispettosi possono aumentare notevolmente le richieste di attenzione e sono incredibilmente preziosi per lavorare con bambini che hanno disturbi dell’attenzione.
  • cavalli dalla groppa larga e il passo regolare sono ideali per le terapie che hanno lo scopo di indurre rilassamento muscolare.
  • cavalli dal passo elastico e ritmo veloce stimolano e aiutano ad uscire da uno stato di passività e chiusura, come quello dentro cui si barricano i soggetti autistici.
Capita molto spesso che i cavalli che finiscono nei centri di ippoterapia vengano donati da privati che, per una ragione o per l’altra, non possono più occuparsi del loro amico e confidano di trovare loro un ambiente sano e amorevole dove essi possano ancora “dare qualcosa”.
E' importente non scartare a priori nessun cavallo solo perché non risponde alle tabelle che si trovano sui libri, anzi è più utile cercare di conoscerlo, magari provandolo per un certo periodo di tempo e provare a vedere se si presta a soddisfare le esigenze degli utenti. Con pazienza e un buon addestramento possiamo guadagnarci la fiducia del nuovo arrivato e insegnargli cose nuove o correggere vecchie abitudini.
Per svolgere bene il suo lavoro il cavallo deve essere necessariamente sano: questo vale per il cavallo impiegato in qualunque disciplina e oltremodo nell’ippoterapia, infatti:
  1. Essere zoppo e avere dolori di qualunque tipo costringono il cavallo ad assumere una andatura rigida e incostante.
  2. I problemi di schiena riducono la possibilità di caricare pesi.
  3. Disturbi intestinali lo rendono soggetto a coliche o costipazione.
  4. Deficit carico del sistema cardio-respiratorio gli precludono attività più dinamiche come le galoppate o il lavoro presportivo..
Chi fa terapia a mezzo del cavallo ha una doppia responsabilità: nei confronti dell’animale e delle persone con cui lavorerà, quindi è doveroso assicurasi che il cavallo sia e rimanga sano: perché sia in salute e lavori bene, bisogna prenderci cura di lui in diversi modi."
Per non svelarvi tutto sui cavalli, i vari modi per prendersi cura di loro ve li spiegherò nel prossimo post che spero vi piaccia!
Alla prossima
Laura

mercoledì 30 maggio 2012

LA POESIA

Ciao a tutti!!
Chi è d'accordo con me che i cavalli sono animali magnifici, che ti danno tutto senza chiedere nulla in cambio?
Per chi non fosse dello stesso parere... legga la poesia che ho messo qui sotto!

LO SGUARDO DELLA FELICITA'
I tuoi occhi, sono limpidi come l’acqua,
quando mi guardi, è come se mi parlassi,
il tuo corpo, così tonico e potente,
sprigiona forza e amore,
con le tue prodezze,
mi ripaghi delle mie fatiche,
tu, sei sempre nei miei sogni,
ti vedo cavalcare il cielo e il mare,
leggera come una farfalla,
felice come non mai,
quando mi vedi,
libera da timori, mi corri incontro
e quando arrivi a me,
io mi sveglio,
ma il tuo sguardo,
così fiero e importante,
rimane impresso dentro di me.
(H. Thomson)

Ora provate a rileggere la poesia pensando all'ippoterapia...
Io l'ho fatto ed ecco cosa ho notato:
  • gli occhi dei cavalli comunicano sentimenti ed emozioni in un modo così intenso che in questi casi non servono le parole per specificare. Questo è proprio quello che accade anche nei bambini autistici che, a causa del loro isolamento, hanno lo sguardo assente, ma che esprime ugualmente ciò che provano.
  • i cavalli ti ripagano di tutte le tue fatiche, infatti, quando i bambini autistici montano in sella, per i loro problemi fisici, spendono molte energie, ma i cavalli le ripagano tutte, eseguendo quello che i bambini hanno chiesto loro.
  • l'immagini dei cavalli e il rapporto che si crea con il bambino autistico rimane impresso nella mente di questi "piccoli eroi" anche dopo la lezione di ippoterapia a causa delle forte emozioni che provano mentre sono in sella.
Queste sono le mie impressioni su questa poesia e mi farebbe molto piacere sapere cosa i miei lettori ne pensano!

Alla prossima!
Laura